Progetto in situazione lavorativa a cura della cooperativa sociale “Il MARTIN PESCATORE”
In memoria di Birillo.
Amico fedele, per 13 lunghi anni, di Marco.
Che questo progetto possa esorcizzare
il dolore dell’assenza
portando avanti tutto ciò che
avete svolto insieme nel tempo:
la cura reciproca.
INTRODUZIONE
La cooperativa sociale Il Martin Pescatore, nel contesto delle sue attività terapeutico-riabilitative di re-inserimento lavorativo, si è proposta di sperimentare i benefici e gli effetti positivi che gli animali possono apportare durante le attività di tirocinio formativo, raccogliendo le risposte emotive e comportamentali delle persone.
Prendendo spunto dalla Pet Therapy, il cui scopo è il miglioramento psico-fisico degli individui,
con il termine di “pet-company” si vuole intendere una pratica terapeutica dolce volta al benessere, in affiancamento al percorso riabilitativo in area lavoro. Una co-terapia che, attraverso la vicinanza tattile, visiva e soprattutto emotiva con l’animale domestico nel contesto delle attività, possa favorire nel tempo il processo di empowerment individuale delle persone.
Il termine “Pet-company” è stato coniato dall’utenza stessa, che resa partecipe dell’idea di sperimentare tale opportunità, ha fornito il proprio contributo nella realizzazione del presente progetto.
DESTINATARI
L’idea di sperimentare gli effetti della presenza degli animali in contesti formativi e riabilitativi, è nata dal desiderio di definire, in modo creativo, nuove forme di supporto alle utenze in carico ai centri di salute mentale.
Individuando i bisogni delle persone, l’idea ha avuto origine con l’obiettivo di contrastare le distanze causate dalla pandemia, favorendo le relazioni affettive e di contatto tra persona-animale e le persone stesse, e di trovare nuove strategie di supporto per lenire il senso di solitudine di un utente in particolare, in conseguenza alla perdita del proprio animale d’affezione.
Senza precludere e perdere il focus sul mandato dell’inserimento lavorativo, si è pensato quindi di definire il progetto e sperimentarlo a favore di tutte le persone inserite in Percorsi Terapeutici Riabilitativi Personalizzati a Budget di Salute in area lavoro della cooperativa, introducendo nelle attività di tirocinio la figura dell’animale domestico in modo del tutto graduale a seconda delle risposte personali e di gruppo.
SCELTA DELL’ ANIMALE
Per la sperimentazione del progetto è venuto naturale orientarsi nella scelta della figura del cane come co-terapeuta, animale riconosciuto dalla pet therapy come amico dell’uomo.
Nello specifico ci si è avvalsi dell’ausilio di un barboncino toy femmina di sette mesi, Kenya, che risponde ad una serie di caratteristiche psico-fisiche:
• Animale di piccola taglia
• Equilibrato
• Vaccinato e in buone condizioni di salute
• Ipoallergenico poichè non presenta perdita di pelo
• Inodore e abituato alla traversina
• Temperamento mite, allegro, affettuoso
• Buone capacità di apprendimento
• Buone capacità di adattamento in spazi chiusi e molto frequentati.
Il cane è di proprietà di una socia educatrice della cooperativa.
( foto realizzata da Manuel Medori in laboratorio di assemblaggio)
EQUIPE RESPONSABILE
L’inserimento dell’animale nelle attività di tirocinio non è casuale ma è effettuato in modo graduale e continuo, con intenzionalità in ogni fase del progetto.
La sua presenza viene prevista un giorno a settimana tra le 8:30 e le 17:00, nel pieno rispetto sia dei tempi di adattamento del cane nel nuovo contesto, sia dei tempi necessari all’instaurarsi del rapporto di fiducia reciproca tra l’animale e le persone.
Le figure professionali che si occupano dell’attuazione sperimentale del presente progetto di “Pet-company” sono:
• Equipe educativa dell’area lavoro: formata da educatori professionali, referenti dei progetti terapeutici riabilitativi a Budget di salute.
• Figura di riferimento dell’animale: figura, conosciuta dall’animale, che si occupa di leggere le risposte agli stimoli e agevola l’interazione tra persone-animale, grazie al profondo rapporto di fiducia instaurato con lui.
Per tutto il tempo di permanenza dell’animale in cooperativa, viene svolto un lavoro di continuo monitoraggio e supervisione costante da parte degli educatori e della figura riferimento.
Tali figure si confrontano in equipe periodicamente per valutare l’interesse e il coinvolgimento delle persone, i risultati individuali o di gruppo raggiunti, o apportare eventuali modifiche agli interventi definendo nuove strategie per raggiungerli.
OBIETTIVI FORMATIVI
“I feed-back positivi di un animale, che è accarezzato o che asseconda le verbalizzazioni o i gesti di una persona in terapia, costituiscono un rinforzo positivo all’espressività emotiva. Il rapporto con l’animale è caratterizzato dall’accettazione incondizionata che favorisce il senso di fiducia e di autostima, aumenta la sicurezza personale e riduce i livelli d’ansia.” Fonte: Il sole 24ore
L’ obiettivo specifico del presente progetto riabilitativo di “pet-company”, è quello di rendere l’ambiente lavorativo più stimolante e motivante per facilitare il raggiungimento degli obiettivi riabilitativi-formativi prefissati a Budget di Salute di tutte le persone presenti.
Nello specifico la sperimentazione della compagnia dell’animale, durante le attività di inserimento lavorativo, è volta a:
- ampliare le capacità relazionali del lavorare in gruppo
- promuovere il pensiero positivo e di problem solving
- migliorare il tono dell’umore riducendo i livelli di ansia e angoscia
- contrastare la perdita di fiducia e motivazione
- favorire maggiore espressione delle emozioni
- sviluppare capacità empatiche
- Lenire condizioni di carenza affettiva attraverso il contatto e la cura reciproca
SETTING DELL’INTERVENTO
La figura dell’animale assume il ruolo di co- terapeuta che facilita il lavoro di intermediazione tra utenti ed educatori durante l’arco della giornata. La sua presenza, infatti, funge da rinforzo positivo che stimola l’attenzione e facilita l’interazione tra le persone, aumentando l’interesse e la partecipazione del gruppo.
Il prendersi cura, prestando attenzione ai bisogni fisici e psicologici dell’animale e mettendosi in empatia con ciò che ci comunica, contribuisce a restituire alle persone un’immagine valida e positiva di sé e del proprio valore individuale, rafforzando il senso di responsabilità verso gli animali e l’ambiente in generale.
Gli ambienti di lavoro individuati sono la sede della cooperativa dove vengono svolte le attività di tirocinio formativo, e le zone limitrofe ad essa per organizzare passeggiate in ambienti più silenziosi, lontani da pericoli stradali e con la presenza di aree verdi.
All’interno della cooperativa sono state individuate e messe a disposizione dell’animale aree di confort, lontane da fonti di pericolo, in cui vengono posizionati traversina assorbente, acqua fresca e cibo.
Il setting è strutturato in modo tale da permettere il regolare svolgimento delle attività di tirocinio.
ATTIVITA’ E AZIONI
“Il cane diventa un mediatore emozionale in grado di comprendere e condividere i sentimenti umani, divenendo un soggetto empatico e attivo creando una forma di comunicazione non convenzionale ma più autentica. Tale dialogo non conosce, infatti, rigide regole sociali né, soprattutto, atteggiamenti competitivi. La comunicazione con l’animale, attraverso un linguaggio non verbale,garantisce un effetto calmante e agisce positivamente sulla psiche umana” (fonte: IAA)
Per facilitare il raggiungimento degli obiettivi precedentemente individuati, settimanalmente vengono svolte attività in gruppi di 2 -3 persone a rotazione, nel rispetto dei tempi di riposo dell’animale.
Le attività sono:
• ATTIVITA’ DI CURA: somministrazione di acqua fresca e cibo, intrattenimento e scambi affettivi di contatto.
• ATTIVITA’ DI ACCUDIMENTO E IGIENE: cura e igiene del pelo, accompagnamento nel giardino esterno per i bisogni fisiologici e raccolta deiezioni per la cura dell’ambiente.
• ATTIVITA’ LUDICHE: vari giochi interattivi con l’animale (lancio della pallina, educazione tramite piccoli comandi e il rinforzo positivo del premio)
• ATTIVITA’ ESTERNE: passeggiate al guinzaglio o in zone attrezzate per sgambamento cani
• ATTIVITA’ BIOGRAFICHE: condivisione di ricordi e esperienze vissute, rievocate grazie all’esperienza.
• ATTIVITA’ EMPATICHE: spostare l’attenzione sui bisogni dell’animale e imparare a leggere ciò che comunica.
• ATTIVITA’ DI PET-COMPANY: dal termine, compagnia dell’animale: il cane riposa in laboratorio durante lo svolgimento delle attività lavorative.
SINTESI SCHEMATICA DEL PROGETTO
ANIMALE Cane – razza barboncino (Kenya)
SETTING Sede del Martin Pescatore e zone limitrofe
GIORNO E ORARIO DI PRESENZA Mercoledì dalle 8:30 alle 17:00
EQUIPE RESPONSABILE Gruppo educativo area lavoro e figura di riferimento dell’animale
DESTINATARI Utenza in inserimento lavorativo
OBIETTIVI Benessere e Empowerment individuale e di gruppo
ATTIVITA’ Interventi mirati di massimo un’ora, dopo di che il cane riposerà in attività
ASSICURAZIONE la copertura assicurativa è operante con la polizza Cattolica RCT-RCO n. 32.000057
DURATA DEL PROGETTO Fino al 31.12.2021 prorogabile
FEEDBACK RACCOLTI
MARCO: “io e Birillo ci siamo voluti bene e per sempre ce ne vorremo, è stato il mio fedele migliore amico. Eravamo sempre insieme, per 13 anni. Il legame che avevamo io e Birillo era particolare e lo è tutt’ora anche se non so dove sia ma lo vorrei sapere. Da quando viene Kenya sto bene e nello stesso momento sto male. Vorrei che Birillo facesse una corsa con Kenya insieme. La vorrei fare anche io una corsa con lei, senza guinzaglio, ma non è facile mi ricorda Birillo”
CESARE: “Ho portato a passeggio Kenya in un parco vicino, suscitando in me molto entusiasmo. Mi piacerebbe ripetere questa esperienza. Secondo me questa iniziativa è molto interessante, perché ha provocato in me delle emozioni piacevoli e interessanti: ha avuto una azione benefica su di me.”
PAOLA: “kenya ha dato una sferzata di allegria e tenerezza. Coccolarla è stato come cullare una piccola bambina che ha bisogno di dolcezza ed attenzioni. È stato bello vederla girovagare dentro il Martino curiosa e un poco timorosa tanto da essere stata inizialmente l’ombra di Manuela. Spero di poterla coccolare e abbracciare ancora.”
ARAMIS: “il cane è il miglior amico dell’uomo ma l’uomo è amico di sé stesso? Sono stato un vero dog sitter, mi mancano Brillo e Zaccaria”
SIMONE: “Kenya è simpatica e carina, soprattutto tranquilla. Non è aggressiva anzi è gestibile e disponibile con tutti senza riserve con nessuno.”
ELISABETTA: “grazie di averci regalato dei momenti dolcissimi, sono e siamo stati davvero bene anche a livello spirituale. Non so se hai notato i sorrisi erano di più e venivano dal cuore. Se il progetto va in porto penso che molti si apriranno di più”
MARIA ELSA: “ho sempre desiderato avere un cagnolino. Se guardi sul desktop del computer che utilizzo al martino ho impostato la foto di un cucciolo di maltese. Mi fanno tanta tenerezza ma purtroppo non posso permettermelo. Avere Kenya qui è come avere il cane che non ho mai potuto avere.”
ALDIEGO: “Kenya per me è davvero straordinaria, simpatica, dolce, dotata di un carattere mite e socievole. In questo periodo di allontanamento dovuto alla pandemia solo accarezzare fuori da casa qualcuno che ci vuole bene è veramente tanto.”
CRISTIAN: “Credo che Kenya sia stata per me una presenza positiva e terapeutica che mi ha arricchito come persona e mi ha fatto provare emozioni reali e costruttive. Da Kenya ho imparato che se credi veramente in qualcosa di importante devi andare fino in fondo, affidandoti come fa lei ai sentimenti e all’istinto naturale.”
ROBERTA: “ Con la presenza della cagnolina Kenya, abbiamo registrato, da parte di tutti i ragazzi, un grande interesse affettivo ed emotivo. La cagnolina ha indotto sentimenti di tenerezza e dolcezza: sicuramente è stato un valido incentivo per portare un soffio di vitalità ed allegria.”
EROS: “ Cara Kenya, ti scrivo qualcosa che tu non puoi capire ma che puoi percepire: l’affetto di chi ama molto i cani.
“Kenya, sei entrata nel mio cuore Senza fare troppo rumore. Ogni volta che ti vedo, Faccio sempre lo stesso pensiero.
Cara Kenya il mercoledì Io ti vedo sempre qui.”
RENZO: “ Kenya è simpaticissima e sarà un po’ la mascotte di tutti. Mi torna in mente l’esperienza a Cà del Buco, con la Paola e i suoi animali.”
MANUEL: “Ho notato che Kenya aiuta la maggioranza dei ragazzi a dimenticare i problemi che affliggono ognuno di loro per qualche minuto, perché in questo caso uno sguardo tenero della cagnolina o una piccola carezza sulla sua tenera testolina conta tantissimo e ci rende più sereni e forse anche più produttivi. Confesso che questo progetto di Pet-company aiuterebbe tantissimo la mia stabilità psico-fisica.”
“Kenya è una cagnolina piccolina
che se fosse mia
la tratterei quasi come una bambina.
Kenya ti aiuta a crescere
a distinguere il bene dal male
perché a Kenya puoi solo dare amore.
Così piccola e indifesa
ti spinge ad aver cura di lei
a coccolarla e a stringerla
a darle da mangiare
a preoccuparti che stia bene
e che mai si faccia male.
Con Kenya ci puoi giocare
e puoi portarla a spasso
e ti basta un attimo
per capire che stai condividendo
un importante momento.
Capisci che per lei tu sei importante
capisci quanto vale l’amore
di un altro essere vivente.
Con Kenya non sei mai solo
anche quando sei da solo.
Ti dà la compagnia
che a volte nemmeno una donna o un uomo.
Il silenzio di Kenya dice tutto:
tutto l’affetto che ha per teche dimostra col suo sguardo buono
come a dirti: non sei solo.
Prendersi cura di Kenya è un impegno,
ma capisci che potresti farcela:
essere all’altezza delle cure di cui necessita
perché lei conta su di te
piccola e fragile com’è.
Sai che ce la faresti
perché in cambio ti dona tanto amore.
Kenya è un piccolo angelo
che piano piano
giorno dopo giorno
ti apre il cuore.”
A. M.